La Via delle Bocchette collega i rifugi d'alta quota nelle Dolomiti di Brenta. sfruttando le cenge naturali, “seghe” in dialetto locale, percorse dai cacciatori di camosci da tempo immemorabile.
Questo spettacolare sentiero attrezzato, ideato negli anni Trenta da Arturo Castelli e Giovanni Strobele, entrambi dirigenti della Società degli Alpinisti Tridentini (oggi la sezione trentina del CAI), è stato iniziato nel 1937 e completato dopo la Seconda Guerra mondiale. Nei lavori si sono avvicendati alcuni dei migliori alpinisti trentini, a iniziare da Bruno Detassis. Oggi la Via delle Bocchette Centrali, prima parte dell'itinerario classico, include in successione i sentieri Gottstein, Castelli, Benini de Stanchina e Figari. Meno impegnativa e più frequentata delle Bocchette Alte, utilizza un sistema di cenge, quasi sempre molto esposte, collegate da passaggi di facile arrampicata e da impressionanti passerelle. A nord della Bocca degli Armi, la Via delle Bocchette Alte (che include i sentieri Quintavalle, Coggiola, Foresti e Pedrotti) offre un percorso più solitario e difficile. Chi cerca un itinerario ancora più lungo può far precedere la traversata dai sentieri Martinazzi, dell'Ideale e Brentari (che compiono il periplo del Crozzon e della Tosa) e continuare oltre la Bocca del Tuckett sui sentieri Benini, Vidi e Costanzi, verso il Passo del Grostè e la catena settentrionale del Brenta.
Campanile Basso - Dolomiti di Brenta
A seconda delle capacità e dei gusti si può camminare da uno a cinque giorni. Occorre l'attrezzatura da ferrata, e per le Bocchette Alte (e la Bocca d'Ambiez e il Martinazzi) possono necessari i ramponi, specie ad estate avanzata. Il periodo migliore va dai primi di luglio a metà settembre, quando il grosso della neve si è sciolto e i rifugi sono ancora aperti. Alla bellezza straordinaria dei luoghi, le Bocchette affiancano un impatto ambientale limitato ed elementi di grande modernità. Dei “passaggi filtro” non attrezzati (il più noto è la cengia presso la Bocca di Brenta) invitano gli inesperti a non rischiare. Per esplicita scelta dei suoi ideatori, la Via delle Bocchette non raggiunge le cime. E ciò per non deturpare l'ambiente.
Sempre facile, ma in un'esposizione mozzafiato, questo nastro largo meno di un metro taglia muraglie verticali, gira spigoli, offre nuove prospettive a ogni passo. Se si includono anche le Bocchette Alte e gli altri sentieri attrezzati del massiccio si può camminare per giorni e giorni. Il tratto più spettacolare e più classico, dalla Bocca degli Armi alla Bocca di Brenta, richiede invece solo tre o quattro ore. Una “passeggiata di croda” unica nel suo genere che porta ad affacciarsi sui luoghi della storia dell'alpinismo, il Campanile Basso, il Campanile Alto, la Brenta Alta e il Crozzon, e che consente anche a chi non ha mai praticato l'arrampicata di trovarsi a tu per tu con i più importanti itinerari tracciati in oltre un secolo di avventure verticali.
Rifugio Brentei - Dolomiti di Brenta